La petite marionette

Immediato e sorprendente ☼☼☼☼

Gabrielle Vincent – Casterman, 1994 (pp.74)

Un bambino corre per i viottoli di una cittadina assolata.
Corre, corre ed esplora e così raggiunge un piccolo teatrino ambulante di marionette.
L’anziano burattinaio dà il via, non visto, allo spettacolo.
Una piccola e sorridente marionetta accoglie il giovane spettatore a braccia aperte.
Il ragazzino è piacevolmente sorpreso e ride timidamente.
Un silenzioso dialogo prende vita tra i due, fatto di sorrisi, inchini e ammicamenti.
Sussurri segreti, inviti e sguardi pieni di significati.
Un’amicizia è appena nata.


Ma la marionetta non può lasciare il suo teatrino e il bambino non sa che fare.
E’ in quel momento che compare un pericolo.
Il «pericolo» per antonomasia: il lupo cattivo.
Il bambino osserva timoroso.
Il lupo si fa minaccioso, sempre più vicino e con le fauci spalancate.
Il giovane protagonista ha paura, teme per la vita della sua nuova amica.
E, con un’azione disperata, la salva, strappandola ai suoi fili e al burattinaio che, sgomento, lo osserva fuggire disperato.


«Crede che sia viva! Cosa ho fatto?!» e, in barba all’età, si lancia all’inseguimento del ragazzino che corre molto più agilmente di lui.
A nulla servono i richiami, le frasi di consolazione urlate per strada, le richieste di fermarsi.
Il bambino corre, corre terrorizzato se pur con qualche tentennamento.
L’anziano burattinaio non si dà per vinto, lo insegue fino a che il fiato glielo permette.
Poi si ferma, rassegnato.
Da dietro un muro spunta il ragazzino; osserva il vecchio stanco e, lentamente, si avvicina.
E’ il burattinaio a porgere le scuse: «Non volevo spaventarti».
Il bambino sorride e gli porge la marionetta; l’anziano ricambia il sorriso e gliela ridona.
Un’espressione piena di soddisfazione compare sul visetto rilassato.


E tra sguardi d’intesa e risatine trattenute, esplode una folle danza saltellata.
Tutti per mano: burattinaio, marionetta e ragazzino, tra le vie della città.
«Tornerai?», «Tornerò...».



La Petite Marionette è un albo di 72 pagine edito da Casterman e mai pubblicato in Italia.
La storia è narrata esclusivamente per immagini, accompagnate da tre o quattro brevi frasi di dialogo in tutto il libro.
Ogni singola pagina bianca presenta un frammento della narrazione: uno schizzo a grafite, talvolta accennato, sfumato, non finito, sporcato. Le tinte vanno dal nero fumo calcato ai grigi chiaro che quasi si fondono nella luminosità del foglio. Lievi e spontanee linee, morbide nella loro sostanza, si alternano a campiture piene di tratti veloci e fusi assieme, là dove le ombre si accalcano.
Luci e ombre si definiscono in modo netto, esaltandosi a vicenda in un susseguirsi di fotogrammi colmi di poesia ed essenzialità.
Spazi e azioni si caricano di senso con pochi segni; e incredibile è la potenza delle emozioni che nascono immediate dalle espressioni dei volti e dei corpi in movimento.
Il lettore è contagiato da questa carica emotiva, è coinvolto in una narrazione fluida se pur costruita con dei frammenti, ed è inevitabilmente sorpreso dalla superlativa bravura tecnica dell’autrice.
Una storia semplice, ma ricca di sfumature; due solitudini (o forse tre?) che si incontrano, si inseguono e si ritrovano. Due età che si completano e scoprono il legame che li unisce.
Un finale aperto, uno scambio di battute non ben definito, forse volutamente, che lascia a noi lettori decidere chi pone la domanda «Tornerai?» e chi risponde «Tornerò...».
Un racconto dolcissimo, in bianco e nero, che regala sensazioni colme di colore.

Nota sull’autrice
Gabrielle Vincent (1928-2000) è di origine belga.
In seguito a studi d’arte, si occupa principlamente di pittura, ricevendo grande consenso dalla critica. Si dedica anche all’illustrazione per l’infanzia dando vita a due personaggi famosi: Ernest e Célestine, un orso e una topina (in Italia pubblicati da Nord Sud Edizioni).
Le sue capacità grafiche si accompagnano a quelle, indiscusse, di narratrice.
Sottile, sensibile, spontanea.
Nelle sue opere, è nel quotidiano che si esprimono la verità umana, la tenerezza, la gioia di trasmettere allegria all’altro e di vivere semplicemente e con leggerezza.

Consigliato vivamente a tutti!

Target: +5 anni.

Copyright delle immagini di Casterman.

Commenti