Gaia Junior Mondadori - La casa dal grande giardino

Riflessivo e arcaico ☼☼☼☼


Penelope Lively – ill. di copertina di Jeremy Ford – Gaia Junior Mondadori – 1989 – 179 pagg.

Clare vive con le due vecchie ed eccentriche zie, Anne e Susan, nell’antica casa vittoriana di famiglia.
Orfana dall’età di 6 anni, la ragazzina cresce attenta e responsabile e profondamente curiosa verso ciò che non conosce, grazie anche ai racconti delle due zie nubili e da sempre votate allo studio.
Le ampie e numerose stanze, ormai vuote, che compongono la sua casa sono disseminate dei reperti primitivi, archeologici e antichi che il nonno aveva accumulato durante la sua vita e i suoi viaggi intorno al mondo in qualità di antropologo. E diventano luogo di pellegrinaggio, fascino e interesse per le amiche della quattordicenne.
Alcune delle camere vengono messe in affitto a un paio di giovani studenti, per permettere a Clare e alle zie di sostenere le spese e le esigenze della loro piccola ma unita famiglia.
Durante una delle visite in soffitta, alla ricerca degli abiti sfarzosi della nonna, Clare si imbatte in uno strano oggetto di legno, forse uno scudo dipinto, che le lascia una strana sensazione dentro.
Da quel momento la ragazza comincia a fare strani sogni, a sentire voci nel grande giardino che circonda la casa, ad avere nitide e sfuggenti visioni che contrastano nettamente con la realtà che conosce.
Clare attraverserà un momento di crisi e confusione, e si troverà a riflettere intensamente sul senso della vita e dello scorrere del tempo.
Un percorso quasi magico di crescita e trasformazione.


La casa dal grande giardino è un romanzo adorabile, caratterizzato da una scrittura viva e densa, una narrazione di altri tempi e quanto mai attuale in cui ci si immerge lentamente e, a stento, si vuole uscirne.
Il libro fu scritto nel 1974 e mi sorprendo ad amare totalmente quell’attenzione, quella presenza e cura che i bravi scrittori sapevano mettere tra le parole di inchiostro.
La lettura di questo racconto per ragazzi è stato una piacevole e ricca passeggiata tra le stanze più che vintage di una grande casa, tra i pensieri e le riflessioni della giovane e matura protagonista, tra le relazioni di amicizia e di affetto che legano i personaggi, tra le strade innevate della cittadina inglese in cui si svolge la vicenda e tra i sogni e le visioni di un’era arcaica e perduta.
Ogni capitolo si apre con una storia parallela, distante chilometri e anni da quella di Clare, in un’Australia lontana e primitiva fatta di semplicità e credenze magiche.
Il legame che la ragazza stabilisce con un popolo a lei sconosciuto cresce giorno per giorno, accompagnato e nutrito dalle ricerche tra libri e musei, dal tentativo di comprendere e capire cosa quegli strani uomini selvaggi le stanno chiedendo.
La casa dal grande giardino è un viaggio nel tempo, nelle memorie di una cultura estinta e nell’interiorità di un’adolescente alle prese con la paura e la consapevolezza di quello che potrebbe accadere alle due ormai anziane zie e alla sua stessa vita.
Un romanzo i cui personaggi riempiono le scene con ritmo andante, in cui i loro gesti si intrecciano, si sfiorano e si accavallano sullo sfondo di una casa piena di sorprese e storia.
Una vicenda caratterizzata dalla lentezza del quotidiano, dagli echi del passato e dalla percezione enigmatica di un futuro prossimo.


Nota: la collana “Gaia Junior”, così come le cugine “Giallo Junior” e “Horror Junior” della Mondadori, non esistono più, se non sugli scaffali della biblioteca o di qualche mercatino dell’usato.
Alcuni preziosi titoli sono però ancora in catalogo nelle collane dedicate ai più giovani.


Consigliatissimo!

Target: +12

Un assaggio: “[…] Il loro mondo è popolato dai fantasmi della tribù, e considerano la presenza degli spiriti altrettanto naturale di quella degli alberi, dei fiumi, delle montagne. Il loro mondo ha due volti: uno visibile, e uno che esiste al di là dell’apparenza. […]”

“[…] Io sono come le zie; ce ne stiamo tutte e tre qui, dove non succede mai niente. A loro ormai non capita più nulla, e il mio momento non è ancora venuto. Aspettiamo, ecco tutto. Le zie pensano soprattutto al passato; e io dovrei pensare al futuro, ma non ci riesco perché non c’è nulla di certo davanti a me, tranne gli esami e le vacanze ad agosto a Norfolk. Non so cosa sarò, non più di quanto sappia cosa sono ora […]”


Buone Letture!

Commenti