Spietato e selvatico ☼☼☼☼

Melvin Burgess – ill. di Peppo Bianchessi – Equilibri – 2017 – 164 pagg.
Ben gioca nella neve, stringe tra le mani un fucile e attende la sua preda.
Il divertimento viene interrotto da uno sgradevole individuo, il Cacciatore,
che mostra al ragazzino la sua abilità a uccidere qualsiasi obiettivo desideri.
Tra l’ammirazione e il disgusto, Ben si lascia scappare una verità che accende
l’animo del Cacciatore: in quella zona ci sono ancora dei lupi.
Tutti pensavano che l’Inghilterra fosse ormai priva della presenza di questi
animali, ma non è così.
E il Cacciatore ha di nuovo uno scopo, la voglia di essere colui che eliminerà
l’ultimo lupo gli brucia nelle vene e, da questo momento, inizia la caccia.
Un lungo, doloroso e spietato inseguimento degli ultimi esemplari nelle foreste
inglesi.
Il grido del lupo è
un romanzo denso e lieve assieme.
La scrittura è scorrevole e pulita e fa scivolare il lettore, pagina dopo
pagina, nelle avventure del branco e del Cacciatore.
Immersi nella neve che ricopre il paesaggio, conosciamo gli ultimi esemplari di
lupi inglesi: Silver la capobranco, Conna il suo compagno e Greycub il
cucciolo. L’ultimo cucciolo.
I suoi fratelli e tutti gli altri membri del gruppo sono stati già uccisi
dall’uomo che li segue come un’ombra.
Il Cacciatore ha un fiuto incredibile e conosce alla perfezione il suo
mestiere, così come le tecniche che i lupi sanno mettere abilmente in atto per
confondere i loro inseguitori.
Ma l’arcaica intelligenza animale non basta; questa volta il nemico è davvero
temibile e pericoloso.
E così assistiamo ai delitti più feroci, agli inseguimenti notturni, alla
nascita dei cuccioli e alla disperata fuga della Lupa per mettere in salvo i
suoi eredi.
Ci consoliamo quando Silver, con l’ultimo figlio rimasto, si rifugia e viene
accolta e protetta dalla famiglia dello stesso Ben.
Ma il Cacciatore non sbaglia un colpo e i lupi sono esseri selvatici; l’idillio
non può continuare.
E restiamo paralizzati quando il predatore umano rapisce il piccolo Greycub,
intenzionato a educarlo come un cane, ad asservire la sua natura selvaggia al
suo volere di uomo.
E ricominciamo a correre con gli animali disperati dalla separazione dal
cucciolo.
Osserviamo Greycub crescere, confuso dalla diversità che percepisce dai cani
che lo circondano, dal disgusto istintivo verso quell’uomo che lo guarda con
disprezzo e da quella strana nostalgia che prova nelle notti di luna piena.
Il cucciolo sa di non essere un cane; ma non ricorda la sua natura.
Fino a quando riuscirà a ricongiungersi con la famiglia, anche se per poco.
E quello sarà il punto di non ritorno.
Il piccolo dolce Greycub, dopo una
seconda breve parentesi nella famiglia di Ben, ricorderà chi è e il suo istinto
selvatico lo guiderà verso i boschi e la libertà.
E sarà un caso o il destino, dopo anni, a rimetterlo di fronte al terribile
Cacciatore e, questa volta, a farne la sua preda, in un finale da togliere il
fiato.
Il grido del lupo è una storia di
odio e appartenenza, di violenza e di amore profondo.
Trasmette la rabbia per le ingiustizie e la crudeltà egoistica, alimenta il
profondo desiderio di riscatto e di rispetto verso la maestosità selvaggia
delle foreste e delle sue creature.
Perfetto per chi vuole sentire l’odore selvatico della natura
Target: +11
Un assaggio: “[…] Per il momento aveva gli occhi di un azzurro fumoso, solo in
seguito avrebbero assunto il colore ambrato tipico dei lupi. Era chiaro che
sarebbe diventato uno splendido animale. Sui fianchi, il pelo argenteo della
madre era mischiato a ciocche dorate. Visto a distanza, ne risultava un grigio
argentato che diventava più acceso da vicino, e per questo Ben decise di
chiamarlo Greycub, il Grigio. […]”
Buone letture!
Commenti
Posta un commento