Al di là del mare

Morbido e avventuroso ☼☼☼

Lauren Wolk – Salani – 2019 – 313 pagg.

Anni ’20, Cuttyhunk, un’isoletta del Massachusetts.
Crow vive su un isolotto microscopico lì vicino; sulle sue rive fu ritrovata, 12 anni prima, bagnata e in fasce da Osh, un pescatore solitario e silenzioso, anch’egli arrivato da chissà dove anni prima.
La bambina viene cresciuta amorevolmente dall’uomo e con l’aiuto della signorina Maggie, donna intraprendente e autonoma, abitante sull’isolotto di fronte al loro.
La ragazzina vive libera e selvatica, in costante contatto col mare; impara ben presto a eseguire tutte le attività quotidiane utili al loro sostentamento e, di rado, si reca sull’isola più grande e civilizzata.
Là, la gente comune la guarda con sospetto e paura, convinta che la bambina provenga da Penikese, un’isola poco distante e, fino a qualche anno prima, usata come lebbrosario.
Il timore della malattia e del contagio spinge gli abitanti di Cuttyhunk a mantenere la distanza; ma per Crow questa è ormai la normalità e vive le sue giornate con serenità.
Finché un giorno comincia a porsi delle domande: da dove viene, chi sono i suoi genitori, e se davvero provenisse da Penikese?
Il bisogno di scoprire le sue radici e di chiarire la verità sul suo arrivo sull’isolotto di Osh, spinge la ragazzina a muoversi, a cercare indizi, a esplorare l’isola tanto temuta e perfino la terraferma, con la speranza nel cuore di ritrovare un pezzetto della sua storia e della sua identità.

Al di là del mare è un romanzo di una dolcezza travolgente.
La scrittura scorrevole di Lauren Wolk, già riscontrata nel suo precedente romanzo, ci accompagna nella ricerca silenziosa di Crow, nei suoi pensieri e nelle emozioni sue e di chi la circonda.
Con lei percepiamo la malinconia opprimente di un vuoto da riempire, sentiamo la necessità di ricomporre i pezzi di un passato misterioso, ci sorprendiamo entusiasti al ritrovamento di alcuni indizi che la porteranno sempre più vicina alla verità e a Penikese e, con lei, soffriamo davanti ad alcune sconcertanti scoperte.
Tutta la vicenda si svolge in un’ambientazione marina di cui sentiamo l’umidità e l’odore salmastro; ci spostiamo agilmente in una geografia fatta di isolotti, cambi atmosferici e ritmi lenti, in netto contrasto al caos rumoroso e fumoso della terraferma.
Impariamo a conoscere l’enigmatico Osh, introverso ma incredibilmente premuroso verso la protagonista.
Proviamo grande stima per la signorina Maggie, sempre presente e mai giudicante, e grazie alla quale Crow farà passi da gigante nel suo percorso.
Facciamo conoscenza con i cittadini di Cuttyhunk, con i loro limiti ma anche con il loro buon cuore.
Il viaggio, fisico ed emotivo, che Crow compie alla ricerca della sua storia, si intreccia alla sua vita conosciuta, al presente fatto di piccole quotidianità e a una famiglia forse “atipica” ma non per questo meno nutriente e di sostegno di quella che è venuta a mancare.
Lungo le pagine ricostruiamo una vicenda fatta di dolore, di amore e di pericolo… un pericolo ancora vicino che metterà a repentaglio la sicurezza della ragazzina e dei suoi cari ma che le permetterà anche di crescere e di ritrovare più di un tesoro prezioso.
Una storia densa e avvolgente, da cui riemergere rinfrescati con un bel po’ di risposte e qualche domanda aperta sul futuro.

Consigliato a chi è in cerca della sua identità

Target: +12

Un assaggio: “[…] Guardai di nuovo la lettera. La scrittura. Malgrado la carta fosse così rovinata, si capiva che era una scrittura femminile, pensai. La scrittura di mia madre, pensai.
Fu la prima volta in cui credetti davvero di avere una madre, benché sapessi di non essere sbucata dal nulla. Ma la sensazione fu quella. […]”

Buone Letture!


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